Il concetto di tono nelle piastrelle
Il tono piastrelle rappresenta la tonalità di colore che caratterizza un determinato lotto. Durante la produzione, fattori come il tipo di materie prime, la temperatura di cottura e i processi di finitura possono infatti generare leggere variazioni cromatiche tra una produzione e l’altra dello stesso articolo. Questo parametro, quindi, assume un ruolo fondamentale nell’armonizzazione estetica degli ambienti, garantendo una continuità visiva essenziale per progetti di interior design e architettura.
Nel caso del gres porcellanato, il tono di colore diventa un elemento cruciale. La natura stessa del materiale e le sue specifiche fasi di lavorazione possono determinare sfumature differenti da un ciclo produttivo all’altro. Per assicurare coerenza cromatica, ogni confezione riporta una combinazione di lettere e numeri che identifica la tonalità (Tono A o Tono B), permettendo di selezionare piastrelle compatibili nello stesso progetto.
Un ulteriore parametro tecnico di rilievo è anche il calibro, che indica la dimensione effettiva delle piastrelle dopo la cottura. Insieme al tono, costituisce un aspetto fondamentale nel controllo qualità, poiché consente di rispettare gli standard richiesti per ogni composizione.
Il tono delle piastrelle: definizione e impatto estetico
Definizione tecnica del tono
Il tono piastrelle indica la gradazione cromatica di un determinato lotto. Partendo dal presupposto che è praticamente impossibile ottenere una serie identica alla precedente, ogni produzione viene classificata in base a un riferimento cromatico, così da garantire uniformità visiva nelle installazioni.
La determinazione del tono avviene attraverso una serie di controlli tecnici, che consentono di classificare le variazioni cromatiche tra le piastrelle. Il processo si articola in diverse fasi:
- Confronto con il campione di riferimento, per determinare la variazione cromatica rispetto al tono base.
- Valutazione visiva della superficie, eseguita perpendicolarmente e a una distanza massima di 1 metro sotto una luce di 300 lx.
- Classificazione e suddivisione, con assegnazione di un codice alfanumerico che serve ad identificare il tono e a distingue tra loro lotti di tono differenti
- Etichettatura del lotto, attraverso una combinazione di lettere e numeri riportata sulla confezione.
Questo sistema di classificazione è essenziale per ridurre le discrepanze estetiche e garantire un risultato armonioso. Tuttavia, occorre tenere presente che un campione ha solo valore indicativo, poiché le variazioni tra le produzioni sono inevitabili.
In fase d’acquisto, quindi, è fondamentale controllare sempre la corrispondenza tra il lotto disponibile e quello scelto, così da evitare difformità cromatiche e il rischio di ritrovarsi con piastrelle tono diverso all’interno dello stesso ambiente.
Per facilitare questa verifica, ogni confezione riporta una codifica alfanumerica che identifica il tono:
- Un numero o una lettera che indica il lotto di produzione, per tracciare la provenienza delle piastrelle.
- Un codice che identifica il tono cromatico, come ad esempio “Tono A” o “Tono B”, assegnato in base al confronto con il campione di riferimento.
Impatto estetico e funzionale del tono sugli ambienti
Il tono, naturalmente, influisce in modo diretto sulla percezione visiva degli ambienti. Differenze minime nella gradazione cromatica possono modificare la percezione dello spazio, esaltando la luminosità o conferendo profondità.
Nei contesti residenziali, ad esempio, la scelta di superfici con colori differenti può essere sfruttata per creare contrasti o per valorizzare specifiche aree. Un bagno piastrelle due toni consente di delineare zone funzionali diverse, come la doccia o il rivestimento delle pareti, donando dinamismo senza appesantire l’insieme.
Anche negli spazi commerciali e lavorativi, superfici dalle nuance uniformi trasmettono un senso di ordine e rigore, mentre finiture con leggere variazioni creano effetti materici sofisticati. Delle piastrelle attuali toni chiari si dimostrano un’opzione eccellente per amplificare la luminosità e conferire una sensazione di ariosità.
Applicazioni pratiche: come scegliere le piastrelle in base a tono e calibro
Strategie di selezione in base all’ambiente e al design
La scelta del tono corretto per un ambiente non è solo una questione estetica, ma anche funzionale. Ogni spazio, infatti, ha esigenze specifiche che vanno considerate per ottenere il miglior risultato possibile:
- Bagni. In stanze di dimensioni ridotte, nuance chiare contribuiscono ad ampliare lo spazio e a riflettere la luce. Per un effetto più sofisticato, però, è possibile puntare su piastrelle tono diverso, magari con finiture neutre abbinate a elementi a contrasto.
- Cucine. I colori piastrelle devono armonizzarsi con mobili e piani di lavoro. Per ambienti moderni, sono ideali superfici dai toni omogenei e dalle sfumature delicate, mentre cucine in stile industrial prediligono variazioni cromatiche che richiamano materiali come il cemento o la pietra.
- Salotti. Qui, il tono piastrella può definire l’atmosfera generale. Gradazioni neutre creano uno sfondo elegante e senza tempo, mentre combinazioni più marcate, con differenze tra pavimento e pareti, aggiungono carattere e profondità.
- Ingressi. Trattandosi di zone di passaggio, è bene optare per tonalità capaci di attenuare visivamente i segni di usura, senza compromettere l’eleganza. Un’alternanza tra superfici opache e lucide può migliorare la percezione dello spazio.
Considerare attentamente toni e colori sulle piastrelle, dunque, consente di dare forma ad ambienti equilibrati e coerenti con il contesto. Ogni sfumatura, del resto, incide sulla percezione dello spazio, influenzando la luminosità e la profondità dell’insieme.
Per questo, noi di Ceramiche Refin proponiamo una selezione cromatica accurata, capace non solo di migliorare l’aspetto estetico di qualunque progetto, ma anche di garantire una continuità visiva essenziale per un design funzionale e ben strutturato.
FAQ
Cos’è il tono delle piastrelle?
Il tono delle piastrelle è la gradazione cromatica specifica di un lotto di produzione. Durante la fabbricazione industriale, fattori come la composizione delle materie prime, la temperatura di cottura e i trattamenti superficiali possono generare leggere variazioni di colore. Per questo motivo, ogni partita viene classificata secondo un sistema di riferimento che garantisce uniformità visiva. La tonalità assegnata è indicata in confezione con una combinazione di lettere e numeri, per permettere ad ognuno di selezionare piastrelle compatibili all’interno di uno stesso progetto.
Cosa significa stonalizzato?
Il termine stonalizzato indica la variazione intenzionale di tonalità e texture tra le piastrelle, progettata per ricreare l’effetto naturale di materiali come legno, pietra e marmo. Questa caratteristica conferisce a pareti e pavimenti un effetto più autentico e dinamico, evitando l’uniformità tipica delle superfici artificiali. Nel caso di una stonalizzazione V2, le piastrelle mostrano leggere differenze cromatiche e di venature, pensate per esaltare la ricchezza dei materiali naturali a cui la collezione si ispira. Per ottenere un effetto equilibrato, si consiglia di mescolare piastrelle provenienti da diverse confezioni durante la posa, così da garantire una superficie più varia e naturale. Nel livello V3, la variazione cromatica è più marcata, con sfumature e venature evidenti che conferiscono maggiore dinamicità alla superficie. Anche in questo caso, la posa alternata tra scatole differenti contribuisce a esaltare la naturalezza del risultato finale. Infine, la stonalizzazione V4 è caratterizzata da contrasti intensi tra le piastrelle, con differenze cromatiche e di texture volutamente accentuate per riprodurre la varietà autentica dei materiali naturali. Per valorizzare al meglio questo effetto, è fondamentale una posa attenta che distribuisca in modo equilibrato le diverse sfumature.
Cosa significa V2 nelle piastrelle?
V2 nelle piastrelle significa che la variazione cromatica tra i diversi pezzi è leggera, ma percepibile. In questa classificazione, le superfici mantengono una certa uniformità, pur presentando sfumature che donano un effetto più dinamico rispetto a una finitura completamente omogenea. Il livello V2 è ideale per chi desidera un risultato naturale senza contrasti eccessivi, adatto sia a contesti residenziali che commerciali. Questa leggera differenza cromatica contribuisce a creare una superficie visivamente più ricca, senza compromettere l’equilibrio generale del rivestimento. Le variazioni e sfumature tipiche del V2 richiamano la varietà dei materiali naturali a cui si ispirano, come marmo e legno, aggiungendo profondità e autenticità alla superficie.