Le caratteristiche estetiche delle piastrelle in gres porcellanato sono sostanzialmente tre: il formato, il colore ed il decoro.
Il formato:
Il formato è una caratteristica che influenza in modo significativo l’aspetto visivo della superficie piastrellata. Al variare del formato varia anche la densità della trama delle giunzioni (fughe) tra le piastrelle, facendosi più fitta se il formato si riduce e più larga, meno visibile quindi, se il formato si ingrandisce. I formati più frequenti sono il quadrato o il rettangolare (anche se esistono anche l’esagonale, l’ottagonale, il provenzale, il moresco, etc), forme semplici ma che consentono un’ampia gamma di soluzioni. Infatti, per cambiare l’impatto visivo, basta cambiare l’andamento delle fughe (passando, ad esempio, da fughe continue in entrambe le direzioni a fughe sfalsate) o l’orientamento delle stesse rispetto ai lati o agli assi della superficie da rivestire. Altra variante consiste nel combinare piastrelle di diverso formato. Unendo quindi questi due metodi e grazie ai contributi della ricerca creativa e dell’innovazione, al giorno d’oggi le soluzioni per piastrellare sono praticamente infinite.
Il colore:
Nelle piastrelle smaltate il colore proviene dallo smalto. La gamma cromatica realizzabile negli smalti ceramici non ha praticamente limiti e comprende qualsiasi colore di base, tonalità o sfumatura. Per lo stesso colore si possono poi creare superfici diverse per brillantezza, lucide o non riflettenti (“matt”) e per tessitura cromatica. Nel caso di piastrelle non smaltate, il fatto che il colore sia lo stesso del supporto pone qualche limite alla variabilità delle soluzioni. Limite che nel cotto diventa un pregio, infatti esso è bello, apprezzato e ricercato proprio perché è di quel tipico colore, un colore quindi da valorizzare e non da cambiare. Nel grès porcellanato invece il discorso è diverso, non esistendo questa “tipicità cromatica”. Dalle iniziali tinte neutre di qualche decennio fa, quando era solo un prodotto tecnico dalle alte prestazioni, si è passati a una gamma più ampia di tinte unite, e quindi a tessiture cromatiche granulari, ad imitazione di particolari pietre naturali. Tale obiettivo viene raggiunto operando sulla composizione e sulle polveri di partenza, sia intervenendo sulla superficie con effetti particolari come venature, sfumature, compenetrazioni di colori, etc. Le soluzioni cromatiche aumentano poi grazie alla possibilità di realizzare, con la levigatura-lucidatura, superfici lucide e riflettenti.
Il decoro:
Anche nel decoro il discorso varia da piastrelle smaltate a non smaltate. Per le prime la gamma dei decori è praticamente infinita. Grazie alla serigrafia, infatti, qualunque disegno, anche complesso e policromatico, e qualunque fotografia possono essere realizzati sulla superficie di una piastrella. Vi sono poi decori “compiuti” in ogni singola piastrella, e quindi tutte le piastrelle di quel lotto sono uguali, e decori che coinvolgono più piastrelle, da posare in modo da formare un disegno complesso e di grandi dimensioni. Nelle piastrelle non smaltate, tipicamente non decorate, il grès porcellanatosi distingue per lo sviluppo di tecniche particolari come la serigrafia, gli inserti decorati, i motivi satinati su fondo lucido, e viceversa, che offrono soluzioni molto interessanti. Decori in rilievo, ottenuti per pressatura, sono poi disponibili sia per le piastrelle smaltate che non smaltate, e possono essere anche utili ad aumentare la resistenza allo scivolamento.